Mike Bongiorno presenta “I segreti di Twin Peaks”

di Matteo Marino
29/03/2021

Più volte l’ho citato pur non essendo sicuro della sua esistenza, basandomi solo sui ricordi di me tredicenne davanti al tubo catodico. Per anni l’ho cercato, ma senza successo, al punto da arrivare a pensare di essermelo immaginato (A me piace ricordare le cose come le ricordo io, non necessariamente come sono avvenute), o essermelo sognato (Who is the dreamer?). Finché, confortato dalle parole di Rocco Moccagatta nello speciale dedicato al trentennale di Twin Peaks su Film TV (Rocco condivideva il mio stesso ricordo), e da quelle di Nicola Calocero di Stranerd che mi ha invitato a una sfiziosissima diretta twinpeaksiana in compagnia di Federica Aliano per celebrare lo stesso anniversario, ho fatto l’ennesimo tentativo di rintracciare questo video rarissimo, sfuggito per tre decenni alle maglie del web. L’ultimo tentativo. Quello vincente.

No, non me l’ero sognato. Nel 1991 Mike Bongiorno era stato davvero incaricato di introdurre alle telespettatrici e ai telespettatori italiani l’evento televisivo dell’anno, I segreti di Twin Peaks di Mark Frost e David Lynch, dal 9 gennaio in prima serata su Canale 5. Se scegliere come anfitrione il buon Mike vi pare oggi una scelta quantomeno curiosa, un accostamento azzardato, quasi disturbante, proprio per questo, cosa ci poteva essere di più lynchiano? Ma prima di ulteriori considerazioni, vediamo insieme il video. Per il quale ringrazio di cuore (selvaggio) il collezionista Piero Iezzi che non solo ha salvato la mia salute mentale — non soffro di parafrenia confabulatoria, dopotutto — , ma ha anche acconsentito affinché tutti i fan italiani potessero (nuovamente o per la prima volta) vedere questo pezzo di storia della televisione. Un grande regalo, e mi sembra una coincidenza perfetta poterlo condividere con voi il giorno del mio compleanno (dove, come sapete, mi spetterebbe per tradizione familiare una torta di ciliegie fatta da mia mamma — solo che quest’anno è rimandata a domani, che qui a Roma è ancora zona rossa). Dopo la visione, seguite ciò che ho da dire fino alla fine, perché c’è un’altra sorpresa.

Amici ascoltatori, il 9 gennaio sarà una giornata molto importante per la nostra televisione, ma direi importante un po’ per tutte le televisioni, perché quando arriva qualche cosa di completamente nuovo, qualche cosa che si sa che ha già riportato un grandissimo successo in tutto il mondo, sono tutti lì in attesa davanti ai televisori. Ebbene, vi devo dire che Canale 5 è riuscita ad accaparrarsi questa nuova serie televisiva che dicono addirittura superiore a Dallas. Io ho avuto il piacere, l’onore, di parlare di questo Dallas dieci anni fa. Nessuno ci credeva, l’avevo visto negli Stati Uniti e dicevo fra me e me “Sicuramente farà un grande successo in Italia”, e difatti così è stato. Twin Peaks onestamente non l’ho ancora visto, però saranno sette puntate e, in base a quello che ho letto sui giornali americani, pare che sia addirittura superiore a Dallas. Quindi io vi consiglio di seguire questa serie che durerà sette settimane, I segreti di Twin Peaks. È, come vi ho già detto, l’erede di Dallas, parte come un giallo, perché bisogna scoprire chi è stato l’assassino di questo personaggio, e va avanti con tanti, tanti imprevisti. Quindi l’appuntamento, ricordate, è per mercoledì 9 gennaio. I segreti di Twin Peaks.

Nel 1961 Umberto Eco scriveva, nella celeberrima e famigerata Fenomenologia di Mike Bongiorno (contenuta nel Diario minimo), che il presentatore convinceva «il pubblico, con un esempio vivente e trionfante, del valore della mediocrità. Non provoca complessi di inferiorità pur offrendosi come idolo, e il pubblico lo ripaga, grato, amandolo. Egli rappresenta un ideale che nessuno deve sforzarsi di raggiungere perché chiunque si trova già al suo livello. Nessuna religione è mai stata così indulgente coi suoi fedeli».

Trent’anni più tardi Canale 5, con geniale mossa di marketing,
affida a quel “mediocre” di successo e attestata popolarità il compito di fare da influencer, diremmo oggi, per quella che doveva diventare la serie tv di maggior successo di tutti i tempi. E l’enorme successo non lo fai rivolgendoti a una nicchia di spettatori (pure titillata dai promo con la storica voce di Canale 5 Mario Silvestri che ricordava che Lynch proveniva dal cinema, e dal cinema d’autore, quello di The Elephant Man e Velluto Blu): il successo lo fai se riesci a coinvolgere in “qualche cosa di completamente nuovo” (sempre parole di Mike) anche la casalinga di Voghera (vale a dire il proverbiale stereotipo della casalinga di provincia).

Canale 5 era consapevole di avere tra le mani una serie che si sarebbe distinta per la sua unicità e bizzarria dopo un inizio d’impatto ma tutto sommato tradizionale (la frase di lancio “Chi ha ucciso Laura Palmer?” echeggiava sul serio la celebre domanda “Chi ha sparato a J.R.?”), e si premurava di rivolgere un irrifiutabile invito alla visione al suo pubblico più affezionato e nazionalpopolare sfoderando l’artiglieria pesante: non solo l’endorsement di Mike Bongiorno, ma anche la ripetizione quasi ipnotica della parola Dallas nel corso della sua breve presentazione, rivolta a uno specifico segmento di pubblico.

Fa sorridere oggi quel ricorso all'”addirittura” nelle parole di Mike (“Pare che Twin Peaks sia addirittura superiore a Dallas“), quasi una gaffe alla Mike Bongiorno a posteriori, ma in quell’accostamento espresso ingenuamente gli autori della trasmissione non stavano facendo altro che riconoscere la rivoluzionaria commistione di generi che avrebbe contraddistinto Twin Peaks e che la serie avrebbe innalzato allo stato dell’arte (tacendo della presenza, nel mix tra giallo e soap, di altri elementi come il surrealismo, il teen drama, la commedia, eccetera). Twin Peaks avrebbe goduto di un’accoglienza da parte della critica e di una popolarità trasversale tali da cambiare definitivamente la percezione dei “telefilm” presso il grande pubblico, alzando il livello qualitativo medio e aprendo la strada a esperimenti coraggiosi i cui frutti si raccolgono ancora oggi, tanto da poter considerare la data di messa in onda un vero e proprio punto di svolta per la storia della serialità tutta, che si può dividere tranquillamente in un prima e in un dopo Twin Peaks, come in effetti ho proposto quando ho scritto con Claudio Gotti Il mio primo dizionario delle serie tv cult. Da Twin Peaks a Big Bang Theory (“Il 9 gennaio sarà una giornata molto importante per la nostra televisione, ma direi importante un po’ per tutte le televisioni”, ancora parole di Mike, che ancora una volta ci aveva visto giusto).

A risentirle oggi, quelle parole, un po’ naïf ma allo stesso tempo lucidissime, sorprendono proprio per la consapevolezza: fateci caso, Mike non parla di telefilm, ma di serie, una definizione già moderna, già proiettata verso il futuro. E grazie a questo video, possiamo ricordarci come lo immaginavamo.

Sono dunque soddisfatto di questo ritrovamento? Certo. Più che soddisfatto, e grato. Ma non finisce qui. Perché, amiche lettrici e amici lettori, colpo di scena! Sì, colpo di scena — come avrebbe detto Mike Bongiorno —, dal momento che la caccia ai video non è affatto terminata. Vedere queste immagini ha fatto riaffiorare all’improvviso altri ricordi: Mike che, in un’altra delle sue trasmissioni, consiglia la lettura del diario segreto di Laura Palmer (in occasione probabilmente dell’allegato a TV Sorrisi e Canzoni potete trovare quel reperto vintage in formato pdf qui), e sempre Mike che, non sono sicuro al 100%, ma quasi, introduce la première de I segreti di Twin Peaks pochi minuti prima della messa in onda, il 9 gennaio 1991.

Se siete in possesso di questi altri due video perduti e vi fa piacere condividerli con la community di davidlynch.it, scrivetemi a davidlynchitalia [at] gmail.com (sostituite [at] con @, senza spazi).

Non si tratta soltanto di nostalgia o retromania. In questi tempi complicati, abbiamo bisogno di allegria.

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